Aiuto, c’è un ossimoro nell’armadio!

Marzo 6, 2021 0 Di metallaracoifiocchi
Uhm…sì, mi piacciono le scarpe!

La scata-fashion blogger

Non sono una fashion blogger, tutt’altro! Una delle cose con cui litigo più spesso sono proprio i vestiti. Per darti un’idea di quanto io ami fare shopping, da anni indosso principalmente vestiti usati, dismessi da persone che conosco. Questa pratica mi piace molto perché, oltre a essere a costo zero, è a ridotto impatto ambientale in quanto evita che abiti in buono stato finiscano nella spazzatura. Ha però un grande limite: spesso si tratta di vestiti molto vari e soprattutto…non della mia taglia!

Come se non bastasse, a dare il colpo di grazia al mio look è arrivata la gravidanza: fin da subito non sopportavo nulla di stretto o fastidioso, in particolare a contatto con la pancia. Dopo un anno e mezzo di abiti comodi, larghi e prémaman, soprattutto tute e affini, mi sono davvero stufata di sembrare sempre una casalinga infelice.

S.O.S. look: da dove inizio?

Da qualche anno ho la fortuna di essere iscritta alla newsletter di una life/style coach che mi piace molto (se hai bisogno di info, scrivimi!). A inizio anno ha lanciato uno spazio in cui raccoglie molte risorse che parlano di stile, armocromia, e moda sostenibile: essendo quello che stavo cercando, ho sottoscritto un abbonamento che mi permette di accedervi per un anno intero e mi sono buttata nella lettura.

La prima cosa che ti consiglia è proprio fare un’analisi del tuo guardaroba per capire cosa metti più spesso, cosa ti piace, cosa non metti mai e come fai shopping.

Mi sono resa conto che, anche per l’abbigliamento, amo stili molto diversi tra loro: quello classico, semplice ed elegante, lo stile hippie, lo stile rock o metal (con tanto di bracciali borchiati che coprono tutto l’avambraccio) e lo stile casual (di cui però non amo i jeans, troppo scomodi con le loro cuciture spesse e dure).

Quando faccio shopping quindi, compro capi molto diversi tra loro che, poi, una volta messi nell’armadio, rimangono puntualmente inutilizzati perché non so come gestirli.

E allora giù a studiare una soluzione del problema: scelgo uno stile solo e uniformo il guardaroba su quello? Ok, ma se è tutto stile classico, cosa mi metto quando devo uscire con gli amici? Sì, potrei alleggerirlo un po’, ma sono già quasi stufa dei colori base: è vero che sono senza tempo, ma bianco e nero, nero e bianco, poi blu e grigio…che noia! E poi io amo il verde acido…eppure se ho tutto in stile hippie risulto disordinata in situazioni che richiedono un dress code più formale…

Mi sono arrovellata un po’ sulla questione, poi ho tratto le mie conclusioni.

Ossimoro sì, ma uno stile alla volta, please!

Come per tutti gli altri aspetti (disordinati) della mia vita, anche l’abbigliamento deve essere libero di rispecchiare le contraddizioni che mi rappresentano. Senza esagerare però o meglio, ci vuole comunque un po’ di ordine. Posso vestirmi con stili diversi, l’importante è avere questa cosa ben chiara in testa e fare shopping di conseguenza.

Fare ordine nell’armadio (ed eventualmente il tanto famigerato decluttering) per me significa separare i vestiti per stile, eliminare i capi che non rientrano in nessuno degli stili che mi piacciono e mi rappresentano e verificare cosa manca per creare outfit completi dalla testa ai piedi, facendo attenzione che i capi siano intercambiabili e che si abbinino bene tra loro all’interno di quel determinato stile.

Il tutto senza dimenticare che le forme dei vestiti dovrebbero valorizzare la forma del corpo (a pera nel mio caso) e i colori dovrebbero essere, almeno vicino al viso, quelli che ne esaltano l’incarnato (ovviamente sono una “dark winter”).

Ho anche pensato che posso separare gli stili per stagioni, cosa che mi aiuta a contestualizzare i capi e a evitare una cosa che detesto: morire di freddo in inverno perché indosso solo una mini giacca di pelle o morire di caldo d’estate gli anfibi.

Credo che all’inizio mi converrà essere un po’ rigida in modo da mettere ordine, anche se questo significa creare outfit “a compartimenti stagni”: man mano che prenderò confidenza con gli abbinamenti, magari potrò anche azzardare qualche look fuori dalla stagione in cui mi sembra possano essere più funzionali.

Ultimo, ma non meno importante: basta vestiti che non siano della mia taglia! E se c’è qualcosa che davvero vale la pena indossare, ma non mi sta bene, lo affiderò alle sapienti mani della mia amica sarta.

Buoni propositi per il futuro: moda sostenibile

L’ultimo grande cambiamento che ho in programma è cercare di comprare capi sostenibili fatti con materiali il più possibile naturali, nel rispetto dei produttori e dell’ambiente. Questo però credo verrà in un secondo momento: per evitare sprechi, sostituirò i vestiti man mano che si usureranno. Quelli che proprio non mi stanno più o non c’entrano nulla col resto cercherò di venderli, regalarli o smaltirli negli appositi contenitori dell’ecocentro.

A questo proposito, ho intenzione di tenere d’occhio il web per informarmi il più possibile, continuare a seguire i negozi che vendono vestiti eco-friendly e cercarne di nuovi. La buona notizia è che stanno fiorendo siti e app che permettono scambi di vestiti o vendita di abiti usati, proprio quello che fa al caso mio!

Ho intenzione di tuffarmi nell’armadio approfittando del cambio di stagione e, per la prima volta, l’idea non mi spaventa poi così tanto: sapere che ho una certa dose di libertà entro confini sensati e fatti su misura, mi dà la carica!